Di Amalfi si è già detto e scritto nel tempo che parlarne o raffigurarla ancora diventa superfluo. Eppure, di questa città delimitata nel breve ventaglio dei monti Lattari e l’infinito spazio del mare, chiusa fra il segno preciso della roccia e quello duttile e mutevole dell’acqua, l’essenza e l’anima sembrano sfuggire. […] Città destinata e vocata ai primati, quando tutto sembrava annegare nei mari morti del Sud e della Controriforma, ecco Amalfi riaffacciarsi di nuovo e con prepotenza sul mondo del commercio con le bianche bandiere della sua favolosa carta paragonabile ai lini candidi d’Olanda, ai tappeti orientali, alle candide volte delle chiese di campagna…
scritto da Domenico Rea
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