Gli ultimi anni di floridezza per l’industria cartaria amalfitana coincisero con gli ultimi anni del regno borbonico. La successiva politica liberista ed un poco punitiva dei governi unitari, una crisi lenta, ma progressiva ed inarrestata, dalle molteplici cause: l’ubicazione della Valle dei Mulini, lontana dai reticoli viari e ferroviari; la difficoltà di approvvigionamento di materia prima e del successivo smercio del prodotto; la competizione con le industrie nazionali più moderne, attrezzate e ben collegate; l’inadeguatezza tecnologica, dovuta alla carenza di investimenti; la mancanza del regime costante nelle acque. L’ultimo, tremendo colpo all’industria cartaria fu inferto dalla catastrofica alluvione del novembre 1954, cui sopravvissero pochissimi impianti.
Una nobile tradizione, antica di secoli, stava per scomparire e sarebbe scomparsa senza l’intervento energico e coraggioso del maestro cartaro Luigi Amatruda, che decise di muoversi in modo diverso dagli altri cercando un modo che permettesse a lui di continuare a produrre carta e alla sua cartiera di rimanere attiva. Anziché abbandonare, rimase e aggirò gli ostacoli, costituiti dai problemi di trasporto, dall’impossibilità di essere concorrenziali sul mercato a causa di una produzione limitata a carta da imballaggio e carta briglia, tornando a produrre fogli di pregio, in cotone o in cellulosa, con tutti i bordi autenticamente intonsi.
Il periodo dal 1960 al 1979, anno della sua morte, lo vede impegnato a realizzare un prodotto di qualità, rivolto al mercato artistico e dell’editoria di lusso, un prodotto che per le sue particolarità e caratteristiche si differenzi dagli altri al momento presenti sul mercato italiano e consenta la ripresa a pieno ritmo della produzione e dell’attività. Si tratta, ovviamente, non di tornare alla fabbricazione interamente a mano con la forma filigranata, il cui costo renderebbe poco commerciabile il prodotto e quindi inutile il tentativo, bensì di produrre sia i fogli da lettera che quelli per disegno ed editoria sulla forma in tondo, ove essi nascono singolarmente, senza il ricorso al filo continuo e al conseguente strappo su due lati. Occorre precisare che qualche formato grande (50×70) era stato prodotto in quegli anni con l’utilizzo dei refili, ma mai si era pensato a fabbricare su forma in tondo gli A4 e gli A5.
La strada scelta presenta difficoltà notevoli in quanto occorre, innanzitutto, adattare i vecchi macchinari al nuovo tipo di carta. La struttura in legno della “forma in tondo” costituisce un grande problema nella resa di un foglio pulito e senza “puntini” antiestetici unitamente alla mancanza di un filtro che depuri l’acqua prelevata dal fiume. Il cambiamento di produzione comporta la necessità di fare prove continue per ottenere un foglio di carta rispondente ai requisiti prefissati. Non è, ovviamente, possibile utilizzare più i refili, ma occorre una materia prima che sia all’altezza dei cenci di una volta ormai non più reperibili e che non può essere se non la cellulosa e il cotone puro pressati in fogli. Una carta che oggi è affermata a livello nazionale ed internazionale nel settore della scrittura, del disegno e dell’editoria.
È del 1969 la pubblicazione su carta di Amalfi del libro in gaelico di Hugh Mac-Diarmid ”A Drunk Man Looks at the thistle”, stampato nelle officine Bodoni di Verona ed edito da G. Mardersteig, prima produzione per l’editoria della cartiera Amatruda. A questa ne sono seguite molte altre, fra le quali citiamo: ”Il Canzoniere di Petrarca”, stampato da Marotta di Napoli in mille esemplari; il ”Pianeta Buzzati” per le edizioni Apollinaire; la ”Priere sur l’Acropole” di Renan, il Corano, ”Hamlet” di Shakespeare ed altre opere per le edizioni Tallone; l”’Eneide” di Virgilio per le Edizioni dell’Elefante, con dodici illustrazioni originali di Guttuso; le incisioni di Pietro Annigoni per ”L’elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam; le ”Leggende Ovidiane” incise da Pietro Annigoni per le edizioni ELDEC; ”I Pensieri della Notte” di Roberto Barni, ”Verso Novunque” di Mauro Mare’, ”Ultime Poesie” di Filippo De Pisis, ”Tre Palazzi Emblematici Dell’Insula Senatoria” con prefazione di Giovanni Spadolini e tavole di Nunzio Gulino per le edizioni Grafica Dei Greci; le molte e rilevanti opere edite dai F.lli De Luca. Dai primi anni ’90 la ” Sibilina S.L.” casa editrice di Siviglia utilizza la carta Amatruda per la realizzazione della ” Sibila, revista de arte, musica y literatura” patrocinata dalla Fundacion BBVA.
Significativa è la collaborazione con la Colophonarte di Belluno che, solo per ricordarne qualcuno, ha edito “Quella vivida sostanza” di Mario Luzi, “Al gran sole carico d’amore” dedicato a Luigi Nono. Su carta di cotone Amatruda è stato stampato a cura dell’Archivio Segreto Vaticano il “Processus contra Templarios”, presentato in Vaticano il 25 ottobre 2007 ed edito dalla “Scrinium”. Sono state altresì realizzate dalla Treccani incisioni d’arte. La Cartiera Amatruda fa parte dell’Associazione Culturale “Antica Tipografia Artistica Arche Scaligere”- Museo Conte – Verona.
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